Quando il mio ex professore di economia turistica alle superiori mi ha chiesto se, nel mio blog, mi andasse di accennare alla partecipazione all’ Expo dei Carnevali irpini, ho subito accettato con gioia. Vi spiego il perché!
“Esistono luoghi che parlano all’anima.
Ci sono eventi che riescono a parlarti di un territorio e della sua gente.
La mia terra si chiama Irpinia ed io la amo.
Potrei trovare mille parole diverse per quest’unico concetto.
Ma la verità ha bisogno di concretezza e semplicità, può quindi riassumersi in queste parole
“Io amo la mia terra” e da qui, se volete, possiamo parlarne all’infinito.
La mia è una terra dalla bellezza lussureggiante e allo stesso tempo aspra dei suoi monti.
E’ una terra dove le tradizioni affondano le radici nell’antichità.
E’ una terra dove trovi cibo buono, schietto e genuino come chi la abita.
E’ una terra di paesi che si arrampicano sulle cime delle montagne,
di ruscelletti che scorrono allegri e tumultuosi verso la valle,
di lupi e di cinghiali, di castagne e di nocciole, di miele e di torrone e di mille altre cose buone.
La mia è una terra di Folklore e di 100 Carnevali.”
Ed è proprio questo che, il 12 luglio alle ore 10 troverete a Piazza Irpinia, a Milano, all’ Expo.

Quest’evento, come accennato prima, avviene grazie anche, e non solo, ad una persona che stimo tantissimo.
Il prof. Giuseppe Silvestri, che mi ha fatto innamorare dell’Economia Turistica, è anche Presidente dell’UNPLI (unione nazione pro loco italiane) di AVELLINO.
Insieme al Prof. Mario Perrotti dell’UNPLI CAMPANIA e alla collaborazione di tanti altri, si sono fatti carico di portare all’Expo la Montemaranese dei Zompa Cardillo della Pro Loco di Montemarano per il Carnevale di Montemarano e per tutti i cento carnevali Irpini. La Montemaranese è una tarantella coinvolgente che letteralmente vi “libera la mente”. Montemarano è un piccolo paese dell’Irpinia, ospitale ed accogliente come lo sono tutti i paesi della mia terra. Il gruppo “Zompa Cardillo” composto da musicisti e da ballerini si esibirà all’Expo. I cento carnevali irpini sono diversi tra di loro per zona e per forma: oltre alla tarantella di Montemarano, ci sono le zeze, il laccio d’amore, la mascarata, i carri, la ndrezzta, il ballo ntreccio, i mesi, il carnevale morto. Ogni paese ha la sua tradizione. I paesi in cui si festeggia sono molti, tra cui: Montemarano, Paternopoli, Castelvetere sul Calore, Gesualdo, Bellizzi Avellino, Montemiletto, Cesinali, Mercogliano, Monteforte Irpino, Montoro, Serino, Forino, Cervinara, Capriglia, Baiano, Taurano, Avella, Mugnano del Cardinale, Pago Vallo di Lauro. La Zeza di Bellizzi e il carnevale di Montemarano sono stati studiati da Roberto De Simone. E studi anche precedenti sono stati fatti dal prof. Modestino Della Sala. La Zeza di Mercogliano e la tarantella di Montemarano iniziano e finiscono il Decamerone di PierPaolo Pasolini. I gruppi carnevaleschi sono invitati ai carnevali italiani. L’UNPLI sarà presente all’Expo per raccontare e far vivere la cultura dell’Irpinia attraverso le immagini dei numerosi disegni e i dipinti delle allieve e degli allievi delle scuole della provincia di Avellino che hanno partecipato alle borse di studio istituite ad hoc.

Lo si farà attraverso i protagonisti dei carnevali irpini che sono in primo piano nelle interviste del documentario che è stato fortemente voluto dall’Unpli Campania e Unpli Avellino perché fossero loro a raccontare il grande patrimonio culturale che questa provincia è stato ed è in grado tuttora di trasmettere.
Si va all’ Expo non solo per testimoniare quanto l’Irpinia vale dal punto di vista culturale, ma per iniziare un altro e più ambizioso progetto. Si va all’ Expo per prendere nuove energie, per avviare un confronto con tutti i Carnevali Irpini al fine di costituire una rete dei carnevali italiani che sia utile per raccontare la tradizione del carnevale che possa parlare all’Italia e all’Europa.
Tramite il prof. Mario Perrotti, presidente UNPLI Campania e capo del team di progettazione del Servizio Civile Nazionale di tutte le Pro loco d’Italia, sarà possibile avviare questo percorso. Sul turismo culturale in Irpinia si apre, infatti, un’importante partita di sviluppo economico. Sarà importante mantenere il giusto equilibrio tra il mantenere il passo con la modernità senza perdere l’autenticità della tradizione del carnevale. Stesso discorso vale anche per le numerose tradizioni irpine. Ve ne cito qualcuna: i carri di paglia, il Maio, la cavalcata di Sant’anna, il volo degli Angeli, la Rosamarina, i battenti, le maggiole, la mattinella, la candelora, la passione.
Saranno inoltre intrapresi i passi necessari per prendere contatti con le Università, con i dipartimenti di Antropologia, per avviare le pratiche con l’Unesco per inserire i carnevali irpini come patrimonio dell’umanità.
Quindi vi ricordo che se volete vivere un esaltante viaggio virtuale tra i 100 Carnevali Irpini l’appuntamento è a Piazza Irpinia domenica 12 luglio alle ore 10 Expo – Milano.

Fermo restando che vi aspettiamo tutti qui, nella Terra dei Lupi, nella bella e buona Irpinia.