contro la violenza #nonunadimeno

#nonunadimeno per dire no alla violenza

Durante la mia infanzia e tutta l’adoscelenza non avrei mai pensato, un giorno, oggi, di dover scrivere di questo argomento.

So che la violenza, in special modo quella contro noi donne, non nasce negli ultimi anni.

Ultimamente però, sembra non passi un giorno senza che la notizia di un femminicidio ci raggiunga.

Ovunque nel mondo, nel civile occidente, nella sonnolenta provincia, nella città futuristica, nel lontano oriente.

Se sei una donna hai paura ad uscire da sola dopo un certo orario, ci pensi due volte prima di mettere quella minigonna, non ce la fai denunciare un compagno, un marito, un familiare.

Ed eccomi qui, insieme agli amici ed alle amiche di Slowthinking, a scrivere per gridare #nonunadimeno.

Il 25 novembre ricorre la 

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

ed il giorno 26 si terrà a Roma la manifestazione nazionale ed è fino a questa data, che vi invitiamo ad esprimervi su quest’argomento.

Sui vostri blog, con un post su fb, un tweet o una foto su instagram, partecipate diffondendo gli ashtag 

#niunamenos #neancheunameno #giulemanidalledonne #slowthinking #nonunadimeno

Qui l’evento

Essendo poi il 26 novembre il compleanno della donna più forte, dolce, amorevole e tenace che conosco condivido con voi la foto delle sue mani, le mani che hanno cresciuto i miei fratelli e me, quelle stesse mani che hanno dato nutrimento al lievito che vedete.

Le mani della mia mamma.

mani di mamma e lievito madre

Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota.
Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai copi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che i greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplano il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Cl son occhi nel mare, che traspaiono a volte.
Quell’ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.

(Donne Appassionate dalla raccolta Lavorare Stanca, Cesare Pavese)

mani di mamma e lievito madre

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4 commenti

  1. siamo sempre qua, tutti gli anni a scrivere la stessa cosa.
    basterebbe ricordare una cosa: l’amore non condivide la violenza, non la vuole proprio.
    ma sembra troppo difficile capirlo.

    • Hai ragione Sandra.
      L’amore è l’opposto dell’odio, della violenza.
      Nonostante la sfiducia e il dolore che mi assalgono ad ogni nuova notizia di violenza ritengo, però, sempre fondamentale parlarne.
      Il silenzio, su temi come questo, non ha mai aiutato nessuno.
      Buona giornata, grazie di aver letto il mio articolo ed esserti fermata a commentare.

      Rosa

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