L’amore ha infinite forme ed ognuna di esse va rispettata.
Ogni forma d’amore andrebbe tutelata, coccolata, aiutata a crescere e svilupparsi.
Oggi vi parlo di un amore delicato, di un amore platonico, di un amore unilaterale … Ma pur sempre amore fu!
Nel 1926 a Perth in Australia un brillante pasticciere: Berth Sachse vide colei che diventò il suo ideale d’amore scivolare su un palco, fragile ed eterea, forte e maestosa. Anna Pavlova danzava ed ammaliava la folla. Bianca e spumosa si muoveva come pattinando, scivolava leggiadra su quelle assi di legno e Berth non aveva mai visto nessuno muoversi così. Fu un successo, il pubblico si alzò battendo forte le mani e urlando brava, in estasi.
Berth uscì dal teatro con un senso di malinconia anche se sapeva che l’etoile soggiornava nell’albergo dove lavorava, l’Hotel Esplanade.
Nei giorni seguenti infatti la vide camminare nel giardino o sostare nella hall e la seguì con gli occhi di un innamorato, innamorandosi sempre più. Scoprì che era golosa di dolci e lui, pasticciere, lavorò con tutta la passione e la maestria che possedeva per prepararle torte, pasticcini e cioccolatini.
Ma quel tempo magico finì e la ballerina partì lasciando l’Australia.
Cinque anni dopo, a gennaio, lesse la notizia che Anna Pavlova era morta per una polmonite.
Il giorno successivo andò al lavoro ed entrando in pasticceria decise di preparare un dolce tutto bianco, duro all’esterno come dovevano essere le punte delle sue scarpette da ballo, ma morbido come lo erano i suoi movimenti, bianco come le piume di un cigno morente, con una macchia di rosso come la malattia che l’aveva portata via al mondo.
Si decise per una meringa e la fece ma era troppo dura e allora dopo altri tentativi aggiunse dell’aceto che avrebbe cambiato le proprietà chimiche dell’albume. Trovata la soluzione le diede la forma di un cerchio, per ricordare la perfezione, alto perché il suo amore era irraggiungibile. Montò poi, tantissima panna con cui riempì la torta raffreddata e sopra vi adagiò rossi frutti di bosco in modo che l’acido dei frutti richiamasse il dolore che sempre la morte provoca. Rimase a guardare la sua creazione e poi le diede il nome di Pavlova.
Avrete ormai capito perché ho accostato questo tema alla ricetta della Pavlova.
Non sempre ciò di cui scrivo ha un collegamento così netto con la ricetta che vi propongo, anzi, di solito le due cose corrono su binari paralleli che si sfiorano spesso senza mai davvero incrociarsi.
Questa volta però, è stata la storia dietro la nascita di questa ricetta ad ispirarmi e, la complicità di 3 ignari albumi avanzati, è caduta a pennello.
Io ho fatto le mie solite modifiche … Ma per la base ho seguito la ricetta originale!
- Per la base:
- 3 albumi
- 250 gr di zucchero
- 1 pizzico di sale
- 2 cucchiai di aceto bianco
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
- 1 cucchiaino di amido di mais
- Crema pasticcera:
- 3 tuorli
- 150 gr di zucchero
- 300 ml di latte intero
- 1 cucchiaio di amido di mais
- i semi di una bacca di vaniglia
- 150 ml di panna montata (zuccherata secondo i vostri gusti)
- Lamponi, more e kiwi a cubetti per decorare.
- Quando la stagione lo permette aggiungerei anche delle foglioline di menta fresca.
- Per la base:
- Montare gli ingredienti a neve fermissima finché la meringa risulti bella lucida e capovolgendo il recipiente non si spatasci tutto.
- Formare una bella montagnola su un foglio di carta da forno (io mi sono aiutata disegnando un cerchio con la matita sulla carta forno. Ho poi capovolto il foglio su una teglia e seguito il disegno per ottenere una bella forma precisa.
- Cuocere in forno preriscaldato a 100° per 1 ora e 50 minuti. Forno statico s’intende.
- Fare raffreddare completamente prima di spostare la meringa sul vassoio in cui andrà servita.
- Per la crema pasticciera:
- Riscaldare il latte.
- Montare i tuorli con lo zucchero.
- Aggiungere i semi di vaniglia e l’amido di mais, facendo attenzione a non formare grumi con quest’ultimo.
- Versare a filo il latte caldo mescolando di continuo.
- Cuocere a fuoco dolce finché la crema non si addensa.
- Far raffreddare completamente prima di versarla al centro della meringa.
- Aggiungere sopra la panna montata e poi la frutta.