Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina
Agostino d’Ippona
Questa frase l’ha pronunciata Antonio Cera del Forno Sammarco tra un morso e l’altro dei suoi prodotti in un’assolata mattinata pugliese, tra campi sterminati, cibo buono e sincero, agricoltori dalle mani forti e l’animo signorile.
Un libro, lo so, non lo si legge a partire dalla metà ma questa frase mi ha fatto pensare e tanto.
Ora però cominciamo dal principio.
Cominciamo dal contest #pomOROsso promosso da MySocial Recipe in collaborazione con La Fiammante e OP Mediterraneo.
Da finalista del contest sono stata invitata a conoscere da vicino la realtà di un’azienda e di tutte quelle persone che ci permettono, arrivando comodamente al negozio sotto casa, di portare in tavola un’eccellenza italiana.
Non conosco modo migliore per rompere il ghiaccio di porre una domanda scomoda e non per dare fastidio piuttosto, per arrivare dritti al punto ascoltando il punto di vista di qualcuno che quel lavoro lo conosce veramente e non è alla ricerca dello scoop acchiappa audience.
Dopo i saluti iniziali ho quindi esordito con una domanda molto politically incorrect: “Che mi dite del caporalato?”.
La risposta mi ha fatto scoprire un’azienda per la quale l’etica non significa limitarsi a vendere ottimi pomodori da consumare.
Un’azienda per la quale l’etica passa dalla tutela di chi quei pomodori li semina, li cura e li raccoglie.
La prova è lo stesso sito de La Fiammante, un sito “trasparente” dove potete letteralmente capire da chi è composta l’azienda e conoscere i produttori oltre ai prodotti.
La Fiammante, infatti, ha costruito nel tempo una filiera con gli agricoltori, stringendo accordi sulla scelta delle varietà da coltivare, sulla programmazione delle semine, sul calendario delle consegne e sul prezzo.
Un prezzo giusto che tuteli i diritti e la dignità dei lavoratori nei campi.
Sono tante le persone incontrate che hanno saputo trasmettere la passione per questo lavoro.
Dalla famiglia Franzese: il signor Luigi con i figli Francesco e Antonio che hanno fatto de La Fiammante la realtà che è oggi.
Roberta D’Auria, imbattibile nelle vendite all’estero.
A Vincenzo Ferrara che ci ha guidati nella visita all’azienda con competenza e gentilezza.
Alle signore che trovavano il tempo di sorriderci, timide, mentre lavoravano.
Ai soci della OP Mediterraneo e penso in particolare al dott. Alfredo De Lillo che ci ha accolti nella sua Azienda Agricola.
Al direttore della OP Emanuele Flagella che ci ha spiegato le difficoltà e la bellezza dell’essere agricoltori moderni.
(Vi consiglio, a proposito, di leggere il post di Andrea finalista del contest come me.)
Penso poi ad Antonio Cera ed i suoi splendidi prodotti da forno.
Penso all’impegno appassionato di Marco Nicastro, presidente nazionale di Confagricoltura.
Grazie a Mario Mele, che ha scarrozzato me e Maria (la vincitrice) in giro tra Campania e Puglia e fatto riprese bellissime del tour.
Grazie a Francesca Marino e Marialaura di MSR per aver creato il contest.
A Francesco Martusciello ed Emanuela Ferreri che hanno ideato il viaggio.
Alla giuria che mi ha decretato finalista.
Grazie a tutti coloro che hanno diviso il tempo, le conoscenze ed il cibo con noi.
Un viaggio è tale se ti lascia qualcosa dentro, se ti fa crescere … Questo è stato il blog tour La Fiammante per me.