Se vogliamo parlare di un contorno tipicamente napoletano non possiamo omettere le zucchine alla scapece.
Un piatto che parla di semplicità, di pochi ingredienti sapientemente accostati, di qualche trucchetto per avere quelle perfette.
Perchè zucchine alla scapece?
Da dove deriva il nome?
Sembra proprio che esso provenga dallo spagnolo “escabeche”, con cui ci si riferisce al processo di marinatura nell’aceto.
Il piatto è noto anche per essere citato in un film di Totò: in “Un turco napoletano”, infatti, il guappo Don Carluccio, stilando il contratto di nozze, elenca le pietanze che non piacciono allo sposo, tra cui appunto questo: cocozzielli alla scapece (in napoletano).
La ricetta è di facile esecuzione, cosa da non trascurare è ovviamente la scelta delle zucchine più adatte.
A casa mia preferiamo quelle dette San Pasquale, sembra che il nome sia legato all’epoca di trapianto tradizionale che avveniva a metà maggio, in particolare il 17 maggio giorno in cui si celebra San Pasquale Baylon, (religioso spagnolo del ‘500). Per capirci le San Pasquale si riconoscono per le evidenti striature di colore verde chiaro che corrono lungo il frutto.
Son queste 🙂
In una scapece come si deve la zucchina va fritta.
In olio di semi o in olio di oliva?
Bhè … in olio d’oliva bello abbondante.
Come procedere?
Tagliare le zucchine a rondelle non troppo spesse e mettetele ad asciugare su un canovaccio per un’oretta, al sole se c’è.
Friggerle in abbondante olio d’oliva fino a che diventano di un bel colore nocciola intenso e lasciare che l’olio scoli su della carta assorbente.
Condirle con un pizzico di sale, dell’aglio affettato, un buon aceto balsamico e una bella manciata di foglioline di menta.
Sarà un successone, le vostre zucchine alla scapece finiranno in un batter d’occhio.
Alla prossima,
Rosa